5 è il numero perfetto – Graphic napoletana

Il nostro parere

5 è il numero perfetto (2019) ITA di Igort

Le vicende di Peppino e Nino, nonno e nipote, entrambi guappi, nella Napoli degli anni Settanta. Quando il ragazzo resta ucciso, una serie di riflessioni sulla vita e la società scaturiscono nella mente di tutti i protagonisti.
Anche l’Italia imbocca la strada della graphic novel nel cinema grazie ad Igort, pseudonimo di Igor Tuveri, fumettista sardo che ha trovato nella fiction il suo nuovo canale espressivo con un esordio fortunato, confermato dal David di Donatello come miglior regista esordiente.

In effetti questo noir si presenta come diverso per il tono ironico ed iperrealistico, nonchè per lo stile vintage arricchito dalla fotografia di Nicolaj Brüel, il danese apprezzato da Garrone. Basato su un lavoro a fumetti del 2002 dello stesso regista, il film colpisce per l’accuratezza della messa in scena e per l’uso dello spazio. Altri elementi caratterizzano l’opera. Originale, ad esempio, è l’aver mostrato una Napoli, comunque presente nei suoi riferimenti, immersa nel buio e nella pioggia dove il male domina e la speranza non esiste, ribaltando i luoghi comuni e l’immagine della città campana.

Per poter raggiungere la felicità, afferma il regista, bisogna pagare un prezzo altissimo e anche scontare tutti i peccati che si è compiuto fino ad allora. Così è la morale dell’opera dove ci sono alcuni momenti meno riusciti, ma primeggia sempre la curiosità di come andrà a finire.

Impeccabili gli attori.

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