Trumpland. Tutto qua?

Il nostro parere

Trumpland (2016) USA di Michael Moore

Durante la campagna per le scorse presidenziali, Moore ha ripreso il suo show in un teatro della contea di Clinton (in realtà altamente conservatrice, a dispetto del nome) per fare propaganda alla candidata democratica, poi battuta a sorpresa dal magnate newyorkese Donald Trump.

Pur essendo stato uno dei primi a segnalare l’alta probabilità che Trump la spuntasse, Moore si è battuto come un leone per far sì che questo non accadesse con una serie di interventi nelle zone più repubblicane. Sforzo vano, probabilmente perché autoreferenziale e accettato solo da coloro che avevano già deciso di votare per la Clinton, ma comunque meritorio che questo documentario voleva sottolineare.

Però lo One Man Show mostra tutti i limiti del personaggio che ha avuto grande fortuna sugli schermi per opere interessanti, ben diverse da queste riprese che non sono neppure controbilanciate da altre immagini. Tutto è centrato sul personaggio Moore e viene da pensare che sia un documentario su sé stesso, piuttosto che su quanto accade. Ahimè, ci si annoia e tanto.

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