Est – Dittatura last minute

Il nostro parere

Est – Dittatura last minute (2020) ITA di Antonio Pisu

Nel 1989, Pago, Rice e Bibi, tre ragazzi di ventiquattro anni, lasciano la tranquilla Cesena in cerca di avventura. Così, il gruppo, decide di trascorrere dieci giorni nell’Europa dell’est, nei luoghi in cui è ancora presente il regime sovietico.

Il nome portato sulle spalle è talvolta un peso insopportabile ed un problema nella gestione di una carriera. Antonio Pisu ha scelto di sganciarsi dal suo nobile padre, pur avendolo omaggiato nel suo esordio, puntando alla regia. Dopo la prima commedia grottesca ha puntato sul  libro, “Addio Ceauşescu”, ispirato a una vicenda realmente accaduta,  per creare un road movie sulle strade dell’est appena prima della caduta del muro di Berlino e, di conseguenza, della fine della dittatura in Romania.

Lo spunto serve per differenziare le diverse anime dei protagonisti e per contrasto nella loro progressiva presa di coscienza del mondo oltrecortina, dove le libertà non esistevano. La ridefinizione dei rapporti umani, la visione del proprio presente  e la maturazione personale sono in progressione con l’evoluzione della storia.

Pisu mostra una discreta partecipazione e sa fondere i diversi elementi del film con buon gusto aiutato dalla selezione di brani musicali del periodo che evocano la nostalgia di un passato che è scomparso. I personaggi non emergono dai loro dissidi ma restano un po’ superficiali e la vicenda si risolve un po’ grossolanamente.

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