Resistance – La voce del silenzio (2020) USA di Jonathan Jakubowicz
La storia di un gruppo di giovani che collaborò con la Resistenza durante la Seconda guerra mondiale. Tra essi, il celebre artista Marcel Marceau, ebreo ortodosso il cui vero nome era Marcel Mangel.
La storia vera del famoso mimo francese e del suo contributo alla resistenza in Francia contro i nazisti è oggetto di questa opera lodevole per le intenzioni ma davvero modesta nella sua realizzazione. L’eccessivo romanzare della sceneggiatura con forzature agli avvenimenti porta solo enfasi e poca qualità.
La decisione di centrare tutta la cattiveria nazista su Barbie (tacendo che è stato catturato nel 1983 e non dopo la guerra, come detto genericamente dalle didascalie finali) semplificando oltremodo il sistema complessivo dell’occupazione tedesca, facendo apparire il nostro protagonista come un eroe senza macchia, è colpevole retorica.
Tuttavia, il film scorre fino alla sua conclusione con disinvoltura alternando momenti di commozione alla paura e con qualche accenno al valore dell’arte. Validi i concetti ma piatti nella loro esposizione.