Napoli velata – Immagini

Il nostro parere

Napoli velata (2018) ITA di Ferzan Ozpetek

Nello scenario di una Napoli caratterizzata da magia e superstizione, follia e razionalità, un mistero circonda l’esistenza di Adriana, travolta da un amore improvviso e da un delitto violento.

A metà tra melodramma e thriller esoterico, Napoli velata è la storia di un’immensa passione nata nel cuore solo di una donna segnata dai drammi fin dall’infanzia. Questi traumi le hanno impedito di trovare il vero amore e quando una torrida storia di sesso si trasforma in un giallo, ecco che prende il sopravvento la paura dell’abbandono e le ossessioni conseguenti.

Ozpetek omaggia autori come Rossellini ma a metà della visione appare improvvisamente il fantasma di altre opere con uguali intenzioni (anche se con atmosfere radicalmente diverse) che disturba e incide sulla presa di quanto avviene sullo schermo.

Il titolo non è un’allusione ma una chiave interpretativa: il velo che occlude la vista e lo sguardo. E’ velata la statua del Cristo, l’utero mostrato in scultura, lo sguardo della protagonista rispetto la realtà. L’altro simbolo è, infatti, l’occhio che guarda ma non vuole vedere.

Lo stile di Ozpetek ricerca un realismo magico che ammalia solo parzialmente. Ritorna sempre incessantemente la figura dell’amante scomparso, dell’elaborazione della perdita, dei segreti familiari incombenti. Ritorna ma ogni volta il regista lo fa con minore rigore artistico, con meno malia e inventiva. Così si perde in digressioni didascaliche e in suggestioni che non sempre aderiscono alla trama.

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