Mr. Nobody. Alla ricerca del tempo perduto.

Il nostro parere

Mr. Nobody (2009) BEL di Jaco Van Dormael

Nemo Nobody è l’ultimo terrestre tenuto in vita artificialmente fino all’età di 118 anni nel 2092. Sulla terra la morte non esiste più tranne che la sua poiché per tutti gli altri vengono rigenerati gli organi, assicurazione sull’eternità. Van Dormael crea un intricato percorso tra presente e passato, intrecciando non solo la vita di Nemo ma anche eventi, ripetizioni, scelte e possibilità avvenute o solo immaginate che rendono il racconto un folle e visionario affresco emotivo  in grado di fare coesistere realtà e fantasia, rendendo impossibile distinguerle. Attraverso la libera associazione degli accadimenti, di desideri irrealizzati, di accostamenti il regista propone il proprio messaggio filosofico con una narrazione sincopata, diacronica e intuizioni visive sorprendenti.

La casualità e l’irrazionalità sono alla base di ogni scelta: questo vuole raccontare Van Dormael. Le infinite possibilità si confrontano portando a conclusioni sempre diverse poiché gli incroci del fato sono impossibili da prevedere. La curiosità più forte sta nella imprevedibilità delle combinazioni. Le sliding doors che si presenta ad ogni essere umano ci costringono a riflettere sul senso dell’esistenza, sull’accettazione inevitabile e rassegnata sui capricci del destino.

Analoga è stata la riflessione del film inglese di Howitt (troppo reclinato sul lato rosa e sentimentale) e, soprattutto, di un grandissimo regista come Kieslowski che nella “Doppia vita di Veronica” dava una lezione filosofica straordinaria nella sua asciuttezza e rigore. Ci permettiamo di ricordare anche il più recente Another earth di Mike Cahill con cui vi è in comune questo accenno alla fantascienza.

Van Dormael cerca la forma della poesia per raccontare questo passaggio ma la frenesia degli intrecci, le troppe finestre aperte costringono lo spettatore ad un inseguimento piuttosto che ad una riflessione, il che è anomalo per l’autore belga normalment avvezzo a ben altri ritmi.

Le immagini splendide,  il finale sufficientemente criptico, l’impossibilità di riassumere l’intera vicenda umana di Nemo Nobody sono la forza e la debolezza di questo film. Affascinante ma tentato di respingere il pubblico.

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