L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat

Il nostro parere

L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat (2021) UK di John Madden

Nel 1943, gli Alleati sono decisi a lanciare un assalto a oltranza all’ Europa, ma si trovano di fronte a una sfida impossibile, proteggere un’imponente forza d’invasione dalla trincerata potenza di fuoco tedesca e scongiurare un potenziale massacro.

Solido film bellico che cerca di esplorare anche il thriller e il melodramma con un pizzico di romanticismo. L’opera è sobria e delineata presentando anche interpretazioni attente e coinvolgenti. In aggiunta vi è un riferimento a James Bond, poichè tra i personaggi appare il giovane Ian Fleming, inventore del personaggio e vero agente segreto durante la seconda guerra mondiale.

I protagonisti devono creare una perfetta opera di disinformazione facendo credere ai tedeschi di un imminente attacco in Grecia al fine di distogliere forze armate dal vero obiettivo, ovvero la Sicilia. Per questo motivo si decide di far trovare il cadavere di un ufficiale con documenti segretissimi in Spagna. I documenti sono ovviamente falsi e vengono recapitati ai nazisti.

Tutta la tensione verte sulla costruzione del personaggio di questo fantomatico ufficiale. Di lui viene inventata la vita, gli aspetti sentimentali, i timori, le difficoltà personali come un vero essere vivente. Nei colloqui tra lo staff ognuno porta la propria idea, in realtà riversando su questo personaggio problemi personali, idee, esperienze, dolori. Questo brainstorming diventa una lunga seduta terapeutica e nelle interazioni c’è la parte interessante di quest’opera.

Per il resto, puro professionismo con una messinscena accurata, impreziosita da un’attenzione estrema alla ricostruzione di un’epoca.

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