La nostra storia – Un uomo coraggioso

Il nostro parere

La nostra storia (2020) COL/SPA di Fernando Trueba

La storia del padre di uno scrittore colombiano. Suo padre era un professore universitario che promuoveva la tolleranza e i diritti umani nel suo paese. Lo scrittore espone i suoi sentimenti riguardo al suo adorabile padre.

Affascinato dal bestseller di Héctor Abad Faciolince che descrive la storia autobiografica del suo rapporto con suo padre, il regista spagnolo Fernando Trueba, supportato e incoraggiato dall’iperproduttivo produttore-sceneggiatore-regista colombiano Dago García, ha intrapreso questo adattamento per il cinema con il sostegno di suo fratello David Trueba per la scrittura della sceneggiatura e l’interpretazione del geniale attore spagnolo Javier Cámara. Anche la troupe cinematografica è in gran parte spagnola, soprattutto in posizioni chiave, ma il film è stato girato in Colombia con una produzione maggioritaria colombiana. Il risultato è un film che dà il posto d’onore alla Colombia ma con un senno di poi che non ci permette di avvicinarci il più possibile alla realtà sociale poiché i personaggi principali si evolvono nel loro universo narrativo. Al centro della trama viene così messa in primo piano l’affascinante rapporto d’amore tra un padre e suo figlio, che le battaglie del medico assassinato Héctor Abad Gómez per i suoi risvolti sociali e politici.

Per quanto riguarda la messa in scena, è interamente dedicata all’adattamento del libro con rigore e rispetto per la narrazione ma con un’evidente mancanza di dinamismo. È un sapiente adattamento costruito sull’eroicizzazione di un uomo straordinario, padre di sei figli e medico molto coinvolto nelle condizioni sociali dei suoi coetanei. Fernando Trueba dimostra ancora il suo talento come regista, in particolare con la costruzione di una catena di inquadrature perspicaci, ma purtroppo non è molto curioso del cuore della lotta sociale del suo personaggio principale. Il risultato è sicuramente un bellissimo tributo per un uomo ma la società colombiana in quanto le attrici rimangono in secondo piano rispetto alle loro controparti maschili.

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