Jumanjii. Benvenuti nella Giungla

Il nostro parere

Jumanji (2017) USA di Jake Kasdan

Con un abile gioco di marketing ecco resuscitare il film Jumanji 22 anni dopo l’originale, senza più lo spirito comico di Robin Williams e con molta meno ironia. Via anche il gioco in scatola per lasciare spazio ad un videogioco con tanto di console antelitteram che aspira i 4 teenager che la ritrovano dentro lo schermo con sole tre vite da utilizzare prima della definitiva dipartita. I 4 ragazzi sotto le spoglie degli avatar che si sono scelti per partecipare al gioco devono liberare la vallata da una maledizione, insorta dopo il furto di una preziosa pietra magica aiutati da un quinto giocatore, prigioniero del videogioco dal 1196 I protagonisti devono rimettere la pietra al proprio post sfidando i cattivi, guidati da Bobby Cannavale, e animali particolarmente violenti e predatori: ippopotami assassini, insetti mortali con l’aggiunta di motociclisti ben poco raccomandabili e armati di tutto punto.

La narrazione è abbastanza lineare e regge i 119 minuti di durata, grazie ad effetti speciali credibili e scene di azione alternate a battute. Il livello è sempre ad altezza teen ager, con battute troppo leggere e una morale fortemente retorica e rassicurante. I nerd, la belloccia e gli sportivi diventeranno amici per la pelle, superando gli sciocchi pregiudizi del liceo e tutti  troveranno se stessi, superando le fragilità tipiche dell’età.

Gli attori sono funzionali con Dwayne Johnson che gioca sull’equivoco tra il suo alter ego, nerd imbranato e pauroso, ed il fisico imponente e massiccio mentre Jack Black, avatar di una ragazzina, tiene il centro dello schermo con tratti e mossette effeminate per il divertimento del pubblico.

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