Il Padrino parte II – Senza tempo

Il nostro parere

Il Padrino parte II (1974) USA di Francis Ford Coppola

Nel 1958 l’impero costruito negli Stati Uniti dalla famiglia Corleone inizia a sgretolarsi, modificando anche i legami tra i suoi componenti. Micheal, il figlio di Vito, diventa il nuovo Padrino, ma il potere lo rende un uomo solo.

Dodici nomination all’Oscar, con 6 premi tra cui il miglior film e la miglior regia per Coppola). Il Padrino Parte II è addirittura più ambizioso dell’originale poiché racconta due storie in parallelo. Da una parte narra i primi anni di vita di Vito Corleone in Sicilia e New York, mostrando come è arrivato al potere. L’altra storia ci riporta ad un decennio dopo la conclusione de Il Padrino e riprende il personaggio di Michael Corleone che tenta di espandere il proprio potere.

Michael vive la sua vita e gestisce i suoi affari secondo i principi del padre. Ne Il Padrino, la famiglia era più importante di ogni altra cosa per don Vito Corleone. Michael ha ereditato i valori di suo padre e mentre si apre la Parte II, è circondato dal clan mentre si riuniscono per la prima comunione di suo figlio. Qui viene stabilita una simmetria tra il primo e il secondo film – entrambi si aprono con un assemblaggio familiare e ognuno stabilisce rapidamente dove risiede il potere.

Trama e controtrama si sviluppano e Michael diventa il punto focale di una rete di tradimenti e inganni, rivolta contro coloro che aveva cercato di proteggere. I tentativi di omicidio e le sonde del governo prendono di mira Michael, ma lui reagisce usando ogni scintilla di ingegnosità che possiede e sacrificando gran parte della sua umanità nel processo. Per un uomo che lotta costantemente per tenere unita la sua famiglia, una triste ironia di Il Padrino Parte II è che gli sforzi di Michael riescono solo a frammentarla. Se la fine del primo film è stata paralizzante, questa è sconvolgente.

Un contrasto più completo emerge attraverso le lunghe sequenze che descrivono in dettaglio l’ascesa dall’oscurità di Vito Corleone. Se l’era del giovane Vito è l’alba di Corleone, quella di Michael è il crepuscolo che si avvicina. Come l’inizio della Parte II riecheggia l’inizio de Il Padrino, così anche la fine. A causa del modo in cui vengono gestite le circostanze e considerando le persone coinvolte, l’impatto qui è più forte. Il tragico difetto ha compiuto i suoi velenosi, inevitabili disegni. Coppola punteggia entrambi i film con un punto esclamativo straziante.

Pochi sequel hanno ampliato l’originale con la fedeltà e i dettagli di questo film. Il Padrino non parla tanto dei signori del crimine quanto dei prezzi pagati per le decisioni prese ed evitate. È questa qualità che rende questa saga senza tempo.

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