Il medico di campagna. Malattie

Il nostro parere

Il medico di campagna (2016) FRA di Thomas Lilti

In un paesino di campagna nella Francia del nord abita Jean-Pierre, un medico molto particolare  che li visita, li cura e li rassicura 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Quando Jean-Pierre si ammala a sua volta, l’ospedale gli manda Nathalie, che fa il medico da poco, per affiancarlo. Riuscirà Nathalie ad adattarsi a questa nuova vita e a rimpiazzare Jean-Pierre che, fino a quel momento, si è sempre creduto insostituibile? Riuscirà Jean Pierre ad accettare la malattia e ad uscire dalla sua solitudine?

Film rassicurante e dei buoni sentimenti. La rappresentazione quasi idilliaca della vita di campagna, la descrizione di una società molto unita, umana, al limite del buonismo dove le persone si contrastano ma non si odiano, hanno idee politiche opposte ma collaborano, vorrebbe essere incoraggiante e speranzosa per il futuro della Francia. Nulla di più lontano dalla realtà, ma almeno Lilti cerca di creare un’isola di pace in mezzo a tante avversità e tensioni. Si può anche sorridere ma oltre questo non c’è molto, anzi. A Cluzet si contrappone Marianne Denicourt, un po’ più rigida in alcuni punti.

Il film non male, ma non è neppure puntuto e riflessivo.

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