Agente Federale X3 (1954) USA di Louis King
New York City, anni Cinquanta. Il detective Hallett cerca di proteggere la giovane Louise, testimone di un assassinio mafioso e nel mirino di un pericoloso sicario, e trasferita nel Glacier National Park del Montana.
Un film d’azione realizzato per il 3D che inizia come un’opera promettente ma finisce per sembrare stantio. Il regista Louis King non riesce a distogliere il film dalla sua goffaggine. Nonostante un cast di qualità, sceneggiatori capaci come Charles Bennett e W.R. Burnett e scrittori veterani come Horace McCoy e James Edmiston, il film è al massimo sopportabile.
La storia introduce un ridicolo triangolo romantico tra Paul, Matt e Louise. Se quella relazione non fosse già abbastanza incredibile, ce n’è anche un’altra ancora meno credibile tra la migliore amica di Louise, Mary Tiller, una brava ragazza indiana che lavora nel negozio di souvenir dell’hotel, e Paul; e, tra l’altro, il premuroso padre indiano di Mary, Katoonai, è un criminale ricercato nascosto nelle vicine montagne.
Si arriva alla scena culminante e ricca d’azione con il detective che insegue il sicario su un pericoloso campo glaciale di montagna. Ma anche questa scena sembra stanca. William Bendix interpreta un capo ranger del parco rumoroso che conosceva Mature dai loro giorni come marines. La sua missione, in questo film, è di spegnere un incendio forestale che non ha nulla a che fare con la trama, ma che sembra spettacolare in 3D. Il film è degno di nota per il lavoro maldestro svolto da Gene Palmer come montatore.