7 uomini a mollo – Riscatto

Il nostro parere

7 uomini a mollo (2018) FRA di Gilles Lellouche

Un gruppo di uomini in crisi di mezza età decide di formare la prima squadra maschile di nuoto sincronizzato della città. Incuranti dello scetticismo e del senso di ridicolo che li circonda, gli improvvisati atleti proseguono nella loro avventura.
Si può partire prevenuti verso questa commedia perchè l’incipit ricorda altre opere, in modo particolare il fortunato Full Monty. Invece, poco alla volta si è conquistati dal testo di Lellouche mano a mano che i personaggi si svelano mostrando le proprie fragilità, che acquistano forma e sostanza grazie alla comunicazione del loro disagio.

Tutti, infatti, vivono in una condizione di infelicità, scontano la difficoltà di accettarsi con i tanti, troppi difetti. E questa solitudine si diffonde in ogni aspetto della propria vita mutando le persone in inadatti al lavoro, incapaci di empatia verso la compagna o il figlio, soli in cerca di un amore o di tenerezza.
E tutto ciò rende necessario, indispensabile impossessarsi della dignità che ci rende essere umani. La redenzione passa, quindi, da una impossibile gara sportiva in cui, con una forzatura senza dubbio eccessiva, il riscatto e la vittoria sono il momento catartico in cui, finalmente, i protagonisti si sentono in pace con se stessi, appagati.
La regia di Lellouche è ottima, così come il testo che riesce a dare dimensionalità ai personaggi interpretati da un cast di attori notevoli. Tutti.

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