Downtown Abbey – Il fascino della nobiltà

Il nostro parere

Downtown Abbey (2019) UK di Michael Engler

Tutta Downton Abbey è in fermento per l’imminente visita dei sovrani d’Inghilterra. La famiglia Crawley dispone i preparativi ma alcuni malumori sorgono tra la servitù.

Il film è come la serie. Ogni puntata, d’altro canto era praticamente un lungometraggio e per Fellowes, autore di tutte le sceneggiature, non deve essere stato difficile riprendere i personaggi per cercare di dare loro una degna conclusione, nel tentativo di quadrare il cerchio del loro destino.

Questa continuità è il punto di forza perchè gioca sulla fidelizzazione del pubblico, ma è anche il suo punto di debolezza poichè non vi sono sviluppi narrativi interessanti e molti personaggi si defilano dalla vicenda principale senza motivo oppure non cambiano. L’ex autista Tom, ad esempio, risulta un corpo estraneo alla trama e per essere un proletario repubblicano irlandese sembra trovarsi a proprio agio solo ed esclusivamente con donne ricchissime.

A parte l’involontario autogol su alcuni personaggi, il limite più grande di questa operazione è che ha un evidente sapore commerciale. La qual cosa non scandalizza se non fosse che la trama appare stucchevole a causa dello scivolamento sempre più manifesto nel melodramma facile con un finale che mette a posto praticamente tutti nel solco dell’happy end. Anche l’inattesa, per certi versi, rivelazione finale ha il solo scopo di rassicurare gli spettatori.

I riti, le toilette, il bon ton della nobiltà inglese ed il loro conseguente aplomb resteranno intonsi per la gioia degli appassionati che, felici, sapranno del futuro luminoso che attende Downtown Abbey, icona intonsa del fascino dei tempi che furono (a condizione di un’agiatezza estrema of course).

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