45 anni senza Groucho

Groucho Marx nacque il 2 Ottobre 1890 a New York. I “Marx Brothers” iniziarono a diventare famosi nel 1914, grazie alle battute umoristiche di Groucho che, durante gli spettacoli di vaudeville, conquistavano la folla. Dal 1920, i Fratelli Marx (c’erano anche Chico, Harpo, Zeppo e Gummo ma solo i primi due restano nella storia insieme a Groucho) divennero una compagnia teatrale molto popolare. Realizzarono diversi film prima di proseguire carriere soliste nel 1949; a quel punto Groucho divenne un personaggio radiofonico e televisivo. Morì il 19 agosto 1977, a Los Angeles.

Le sue battute erano folgoranti, i suoi baffi disegnati una genialata, il suo spirito ha influenzato decine di artisti, a partire da Woody Allen che più volte l’ha omaggiato. Quando ha ricevuto l’Oscar alla carriera ha fatto questo discorso »Vorrei che Harpo e Chico potessero essere qui per condividerlo con me, questo grande onore. Vorrei anche che Margaret Dumont potesse essere qui. È stata una donna fantastica per me, anche se non ha mai capito nessuno dei miei scherzi. Diceva “Julie, di cosa stanno ridendo?” Ma soprattutto voglio ringraziare mia madre, perché senza di lei non saremmo mai stati niente. E, infine, vorrei ringraziare Erin Fleming che ha reso la mia vita degna di essere vissuta e che capisce tutte le mie battute.»

Qua lo omaggiamo con alcune delle sue migliori battute e scene dai suoi film.

“Trovo la televisione molto educativa: appena qualcuno l’accende vado in un’altra stanza, a leggere un libro”.

“Nella vita ci sono cose ben più importanti del denaro. Il guaio è che ci vogliono i soldi per comprarle!”.

“Questi sono i miei principi, e se non vi piacciono ne ho degli altri”.

“Parlare di intelligenza militare è una contraddizione in termini”.

“All’infuori del cane, il libro è il migliore amico dell’uomo. Dentro il cane è troppo scuro per leggere”.

“Eravamo in tre e lavoravamo come un sol uomo. Cioè due di noi poltrivano sempre”.

“Grazie, ho trascorso una serata veramente meravigliosa. Ma non è questa”.

“Il matrimonio è la causa principale del divorzio”.

“L’unico modo infallibile per provare una nuova gag era quello di provarla su Zeppo. Se gli piaceva, la scartavamo”.

“Non eravamo poveri. È solo che non avevamo un soldo”.

“Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me”.

“Il matrimonio è un istituto meraviglioso, ma chi vorrebbe vivere in un istituto?”

“La commedia non mi è piaciuta, però l’ho vista in condizioni sfavorevoli: il sipario era alzato”.

“Non dimentico mai una faccia, ma nel tuo caso farò un’eccezione”.

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