27 volte in bianco – Eterna damigella

Il nostro parere

27 volte in bianco (2008) USA di Anne Fletcher

Una giovane donna, che si trova sempre a fare da damigella d’onore ai matrimoni delle amiche, viene chiamata per l’ennesima volta, questa volta al matrimonio della sorella, che sposerà l’uomo che lei segretamente ama.

C’erano tutti i presupposti per fare una commedia particolarmente corrosiva e “cattiva” sul sogno matrimoniale delle donne. L’ha fatto qualche anno dopo il “gruppo Apatow” sfondando ai botteghini. Invece si è preferita la melassa della ragazza di buon cuore e sfortunata che non trova mai l’anima gemella. Esiste la sorella cattiva, ma in realtà è buona dentro e la sua cattiveria è solo insicurezza che si scioglierà con l’abbraccio sororale. La Fletcher proprio non ce la fa. Appena ha infilato una scena con una discreta dose di sadismo, subito la inficia con sensi di colpa, scuse e pentimenti tra le lacrime. Insopportabile. Tutto fatto, però, con estrema professionalità.

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