10 personaggi del cinema mondiale morti nel 2023

Kenneth Anger, pseudonimo di Kenneth Wilbur Anglemyer (Santa Monica, 3 febbraio 1927 – Yucca Valley, 11 maggio 2023) Cominciò a girare film all’età di 10 anni, ma i suoi primi lavori andarono quasi tutti distrutti. Il suo primo film ad avere una distribuzione fu Fireworks, girato a Los Angeles nel 1947. L’opera attirò l’attenzione di Jean Cocteau che invitò Anger a recarsi a Parigi. Il film presenta quelle che saranno le caratteristiche tipiche di tutti i lavori futuri di Anger: riprese in 16 mm, assenza di dialoghi; omaggi al cinema hollywoodiano e non; dissacrazione provocatoria e iconoclasta dei valori americani; allusioni visive all’occultismo e all’esoterismo. Il regista, all’epoca poco più che adolescente, mette in scena in modo esplicito la propria omosessualità interpretando il protagonista. Nel 1954 torna brevemente negli Stati Uniti dove gira uno dei suoi film più famosi, Inauguration of the Pleasure Dome, ispirato ai rituali di Aleister Crowley. Nel 1958 scrive in Francia la prima versione di Hollywood Babilonia, un libro senza peli sulla lingua sull’altra faccia di Hollywood, popolata fin dai suoi albori di scandali e svariati crimini. Il libro verrà presentato negli Stati Uniti solo nel 1966, dove verrà censurato e riammesso 9 anni più tardi. Tornato definitivamente negli Stati Uniti nel 1960, inizia a interessarsi al fenomeno dei bikers e realizza il suo lavoro più celebre, Scorpio Rising, che gli darà grande prestigio diventando un punto di riferimento per registi come Martin Scorsese e David Lynch. Nel 1967 comincia le riprese di quello che viene definito come il suo film più ambizioso e affascinante, Lucifer Rising. Il film è caratterizzato da una lavorazione lunga oltre un decennio e da varie vicissitudini che contribuiscono ad accrescerne il fascino, nonché l’alone di ambiguo mistero che aleggia attorno ad Anger stesso. Nel 1969 Anger utilizza quanto resta del materiale per montare Invocation of My Demon Brother, un cortometraggio di 11 minuti. Ripreso il progetto nel 1970, il regista cerca invano di far interpretare Lucifero da Mick Jagger, che aveva introdotto alle dottrine crowleiane assieme a Marianne Faithfull, che nel film interpreta il ruolo di Lilith. A riprese terminate, nel 1973 incarica Jimmy Page di comporre la colonna sonora. In seguito ha un litigio ampiamente pubblicizzato con Page. Nei primi anni ottanta Kenneth Anger tenta senza successo di realizzare altri seguiti di Lucifer Rising. Nell’84 pubblica Hollywood Babilonia II che Anger stesso ammette di avere scritto più che altro per soldi. Da allora comincia a ritirarsi sempre di più a vita privata.

Burt Freeman Bacharach (Kansas City, 12 maggio 1928 – Los Angeles, 8 febbraio 2023) Vincitore di numerosi premi, è conosciuto soprattutto per i grandi successi discografici negli anni 1962-1969 scritti assieme a Hal David e interpretati principalmente da Dionne Warwick. Bacharach è stato autore di un totale di 70 brani che hanno stazionato nella Top 40 statunitense e di 52 successi nella Top 40 del Regno Unito. I pezzi di Bacharach sono stati cantati da artisti di grande fama fra cui i Beatles, Aretha Franklin, B. J. Thomas, Tom Jones, Dusty Springfield, Luther Vandross e soprattutto Dionne Warwick, con la quale sviluppò un duraturo sodalizio musicale. Nel 1967 Bacharach compose la colonna sonora del film James Bond 007 – Casino Royale, con The Look of Love, cantata da Dusty Springfield. Oltre al pop da classifica, molte canzoni di Bacharach furono adattate da artisti jazz del tempo, come Stan Getz, Cal Tjader e Wes Montgomery. Nel 1998 collaborò con Elvis Costello all’album Painted from Memory. Apparve inoltre in ruoli cameo in numerosi spettacoli cinematografici e televisivi, tra cui i tre film di Austin Powers le cui colonne sonore trassero ispirazione dalla sua musica. Bacharach lavorò anche con Ornella Vanoni, Neil Diamond, Roberta Flack, Ray Parker Jr., Patti LaBelle, Barbra Streisand, Natalie Cole. Ha vinto tre Oscar per la migliore canzone e la colonna sonora di Butch Cassidy e per il tema musicale di Arturo. Le sue colonne sonore sono diventate subito un culto assoluto.

Tina Turner, pseudonimo di Anna Mae Bullock (Brownsville, 26 novembre 1939 – Küsnacht, 24 maggio 2023) Con una carriera lunga più di mezzo secolo, che va dagli anni sessanta agli anni duemila, è stata definita “la regina del rock ‘n roll”. Nel 1991 è stata inserita assieme all’ex marito Ike Turner nella Rock and Roll Hall of Fame, e nel 1967 fu la prima artista afrostatunitense e la prima donna ad apparire sulla copertina della rivista Rolling Stone. Nel 1986 ricevette una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Conseguì il primo successo commerciale tra gli anni sessanta e settanta assieme al marito Ike Turner formando il duo Ike & Tina Turner, con il quale incise singoli di fama internazionale. I due divorziarono professionalmente nel 1976, al termine di un rapporto sentimentale travagliato, a cui seguì un periodo di oblìo commerciale per la Turner. Durante gli anni ottanta ritornò al grande successo internazionale con l’album Private Dancer del 1984. La Turner nel corso della sua carriera ha ricevuto dodici Grammy Awards, di cui otto competitivi e quattro onorari, oltre a tre Grammy Hall of Fame e un Grammy Lifetime Achievement Award. Nel 1993 è stato realizzato Tina – What’s Love Got to Do with It, un film biografico sulla sua vita, adattato dalla sua omonima autobiografia. La Turner ha raccolto consensi anche come attrice, recitando nei film Tommy (1975), Mad Max oltre la sfera del tuono (1985) e Last Action Hero – L’ultimo grande eroe (1993).

Harold George Bellanfanti Jr., meglio noto come Harry Belafonte (New York, 1º marzo 1927 – New York, 25 aprile 2023) Fu soprannominato “Re del calypso” per aver reso popolare la musica caraibica negli anni cinquanta: uno dei suoi brani più celebri è Banana Boat Song. Per tutto l’arco della sua carriera, Belafonte si è battuto a favore di cause legate ai diritti umani e umanitarie. Nel 1959, nel ruolo del minatore Ralph Burton, è protagonista della pellicola La fine del mondo, un film fantascientifico post-apocalittico in cui, dopo un disastro termonucleare, il minatore pare essere l’ultimo rimasto sulla terra fino all’incontro con una ragazza di cui si innamora e che porterà ad un’accesa rivalità con colui che in seguito si rivela il terzo sopravvissuto. Per motivi di censura (negli Stati Uniti del tempo vigeva ancora la segregazione) nel film non ci sono scambi di effusioni e aperti sentimentalismi tra il protagonista e la ragazza. Ha avuto poi parti importanti in film come Carmen Jones (1954), in diversi film di Altman (I protagonisti, Pret a porter, Kansas City) e Bobby (2006) di Emilio Estevez. L’ultima partecipazione è in Blackkklansman (2018) di Spike Lee. Nel 2012 riceve il Pardo alla carriera dal Festival internazionale del film di Locarno.

Michel Ciment (Parigi, 26 maggio 1938 – Parigi, 13 novembre 2023) è stato uno scrittore, giornalista e critico cinematografico che ha influenzato la storia della critica e del cinema d’oltralpe per le sue coraggiose battaglie e per lo sguardo profondo e attento. Membro del comitato di redazione della rivista Positif, di cui divenne anche direttore, collaborò con Le Monde, L’Express e Sight & Sound. Pubblicò numerose monografie e interviste sul cinema. In particolare si occupò di Francesco Rosi, Erich Von Stroheim, Joseph Losey, Stanley Kubrick, Elia Kazan, John Boorman, Theo Angelopoulos, Abbas Kiarostami, Fritz Lang e in genere di cinema americano.

Ryūichi Sakamoto (Tokyo, 17 gennaio 1952 – Tokyo, 28 marzo 2023) Viene considerato tra i pionieri della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali. Dapprima membro degli Yellow Magic Orchestra, inaugurò successivamente la carriera solista e divenne compositore di note colonne sonore cinematografiche, alcune delle quali, come Furyo, L’ultimo imperatore (alla quale prese anche parte come attore) e Il tè nel deserto, ottennero fama mondiale e premi prestigiosi. È protagonista, insieme a David Bowie, nel film di Nagisa Ōshima Furyo uscito nel 1983 di cui ha scritto anche le musiche, tra le quali spicca il tema principale, Forbidden Colours, cantata da David Sylvian. Nel 1987 vinse un premio Oscar grazie alla colonna sonora del film L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, che realizzò con David Byrne e Cong Su. Tra le altre sue colonne sonore vi sono quelle per Il tè nel deserto e Piccolo Buddha di Bertolucci (1990 e 1993) e per Tacchi a spillo di Pedro Almodóvar (1992). È morto per le complicazioni di un tumore al colon

Walter Mirisch (New York City, 8 novembre 1921 – Los Angeles, 24 febbraio 2023) Ha prodotto film importanti quali La calda notte dell’Ispettore Tibbs (premio Oscar), I magnifici sette, Lo stesso giorno il prossimo anno, La battaglia delle Midway.

Bo Goldman, pseudonimo di Robert Spencer Goldman (New York, 10 settembre 1932 – Silver Lakes, 25 luglio 2023) Vinse l’Oscar alla migliore sceneggiatura non originale nel 1976 per il film Qualcuno volò sul nido del cuculo e l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale nel 1981 per il film Una volta ho incontrato un miliardario. Fu inoltre premiato con due Golden Globe per la migliore sceneggiatura. Tra le altre sue opere vi sono Spara alla luna, Scent of a woman.

Wilmer C. “Bill” Butler (Cripple Creek, 7 aprile 1921 – Los Angeles, 5 aprile 2023) è stato un direttore della fotografia statunitense. Ha diretto la fotografia dei primi 4 Rocky, ma anche Grease, Lo squalo, Qualcuno volò sul nido del cuculo, Capricorn One, La conversazione.

Mike Hill (Omaha, 1949 – Omaha, 5 gennaio 2023) è stato un montatore statunitense. Vincitore dell’Oscar per il miglior montaggio nel 1996 per Apollo 13, è uno dei più fedeli collaboratori del regista Ron Howard, con cui collabora fin dal 1982 (Night Shift – Turno di notte) assieme all’altro montatore Daniel P. Hanley, co-vincitore dell’Oscar. Hill ed Hanley sono stati candidati all’Oscar anche nel 2002 (A Beautiful Mind), 2006 (Cinderella Man) e 2009 (Frost/Nixon – Il duello): per quest’ultimo film, entrambi hanno vinto anche il Las Vegas Film Critics Society Award per il miglior montaggio nel 2008.

Owen Roizman (New York, 22 settembre 1936 – Los Angeles, 6 gennaio 2023) è stato un direttore della fotografia statunitense. Ha ottenuto cinque nomination all’Oscar alla migliore fotografia nel 1972 per Il braccio violento della legge (The French Connection), nel 1974 per L’esorcista (The Exorcist), nel 1977 per Quinto potere (Network), nel 1983 per Tootsie e nel 1995 per Wyatt Earp. Ha ricevuto il premio alla carriera dell’American Society of Cinematographers. Oscar alla carriera nel 2018.

Edward R. Pressman (New York, 11 aprile 1943 – Los Angeles, 17 gennaio 2023) L’Academy Film Archive ospita la collezione Edward R. Pressman. La collezione Pressman è completata da materiali cartacei conservati presso la Margaret Herrick Library dell’Academy. Nella sua carriera ha prodotto un centinaio di film tra cui La rabbia giovane, la saga di Conan, Wall street ed il suo seguito, Talk Radio, il corvo e innumerevoli successi.

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