The november man (2014) USA di Roger Donaldson
Pierce Brosnan ha carisma ma non basta quello se la storia che ti hanno servito fa acqua da tutti i lati. Roger Donaldson è regista professionale ma può solo condurre in porto alla meno peggio se la sceneggiatura è banale e scontata. E così fa mentre gli spettatori, più o meno sbadiglianti, guardano l’orologio per capire quanto manca alla fine dello strazio.
Tutti sanno, ancora prima che accada, cosa succederà e come finirà il film. Appena si sa della figlia segreta (segreta?) del protagonista, sappiamo già che sarà rapita ed usata contro di lui. Si comprende chi è il cattivo dopo cinque parole dette, le motivazioni che usa alla fine della pellicola sembrano prestampate al punto che potremmo pronunciarle noi, parola più, parola meno, senza neppure aver visto il film.
Di luogo comune in luogo comune, da scontatezza a banalità arriviamo alla conclusione rimpiangendo il Brosnan che faceva James Bond.
P.S. Olga kurylenko è bellissima