Scappo a casa – Banalizzazione

Il nostro parere

Scappo a casa (2019) ITA di Enrico Lando

Michele è, per sua stessa definizione, “uno stronzetto viziato egoista” ma nella vita fa il meccanico ed è senza un soldo .Si reinventa sui social ricco seduttore grazie ad un vistoso parrucchino e alle auto di lusso prese dai clienti della sua officina. Il destino cospira contro di lui: un viaggio di lavoro a Budapest si trasforma in incubo quando si ritrova senza documenti e viene scambiato per un clandestino.

Aldo Baglio si lancia nel suo primo ruolo di protagonista in una storia piena di buone intenzioni ma priva di ogni qualità. La sceneggiatura, come nei film con i suoi sodali, è di basso livello frequentando solo svolte prevedibili e attingendo a stereotipi. La volontà di passare un messaggio è positiva, ma si tratta di una commedia e si ride assai poco.

Recitata abbastanza male e scritta decisamente peggio, Scappo a casa rappresenta un tentativo fallito di inserire elementi sociali in una comicità stralunata, disegnata sulla contrapposizione dei tre personaggi. Ideale nella costruzione di gag sui 10 minuti, lo stile di Baglio e company (poichè non ha variato nulla rispetto ai film con Giovanni e Giacomo) è incapace di reggere un lungometraggio basandosi su idee appena appena abbozzate.

Anche in quest’occasione tutto si potrebbe restringere a poco più di mezz’ora, difettando di qualità gran parte dell’opera.

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