Perez. Come sono buoni gli avvocati

Il nostro parere

Perez (ITA) 2014

De Angelis è un regista giovane con all’attivo due lungometraggi entrambi ambientati nel mondo a latere della camorra. Questa volta è un avvocato ormai derelitto che viene coinvolto suo malgrado da un camorrista pentito in qualcosa di molto rischioso. Nel mezzo, la figlia ventenne innamorata di un altro camorrista (Marco D’Amore, anche nel Gomorra televisivo), un pacco di diamanti, una vita rovinata e una Napoli moderna ma senza anima.

Senza dubbio, un film di genere ha visto la luce per via del successo di Gomorra che, in pratica, ha lanciato un nuovo genere di moda. Qualche anno fa, con Mozzarella Stories, De Angelis non aveva avuto la medesima fortuna distributiva, a fronte di un maggior successo (in proporzione) ai botteghini.

Il regista non sceglie immagini facili e ci da dentro con qualche virtuosismo che non fa male a fronte dei tanti banalotti dietro la macchina da presa. Cerca di restituirci un mondo della malavita diverso, più complesso e notevolmente più perverso dove nulla è risparmiato.

Film secco (colori neutri, dialoghi essenziali, quasi che Sollima con le sue produzioni televisive abbia fatto scuola) che piace senza mai entusiasmare. Zingaretti è molto bravo così come diversi comprimari. De Angelis toglie i fronzoli ma anche un bel po’ di sostanza all’opera che resta in superficie.

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