My generation. Remember

Il nostro parere

My generation (2017) UK di David Batty

La voce di Michael Caine ci riporta ai tempi della Swinging London, del momento in cui la capitale inglese era al centro del mondo. Da Londra partivano per il mondo generazioni di musicisti (Rolling Stones, Beatles, Who) giunti a Londra per confrontarsi, conoscersi, ispirarsi a vicenda; si formavano attori come Caine che poi sarebbero stati trapiantati ad Hollywood; nasceva una moda che parlava esclusivamente ai giovani tramite personaggi come Mary Quant o Twiggy. Insomma, gli anni sessanta sono stati un momento straordinario di cambio generazionale, un momento che ha modificato il gusto con i pregi e i difetti.

Il documentario di David Batty ricostruisce il periodo attraverso ricordi, brani di interviste, momenti particolari (un giovanissimo Bowie tanto per capirci), sensazioni che cercano di dare un quadro di quello che era il momento storico. Diviso in capitoli, il documentario si aggira tra le figure dell’epoca senza romanticismi o nostalgici richiami, evidenziando anche i motivi che avrebbero poi portato alla fine del sogno. Non si può, infatti, non confrontare la bellezza di Marianne Faithfull con la donna di oggi, non perchè colpita dall’invecchiamento (cosa naturale per tutti, tranne che per i maniaci del bisturi), ma perchè le sue parole si scontrano con ciò che è stato dopo. Una tristezza poi vedere la lista delle persone morte in giovanissima età che si aggiravano storditi sullo sfondo delle immagini mostrate. Parliamo di Brian Jones, di Keith Moon e di altri stroncati dalla droga, ma anche di John Lennon, la cui morte conosciamo bene, George Harrison, John Entwistle, David Sassoon eccetera.

Su tutto, però, emerge una sola cosa, un solo rimpianto: la giovinezza che è svanita e non tornerà più. Nelle interviste d’epoca si percepisce la sfrontatezza del giovane che si crede immortale, la totale convinzione di poter cambiare tutto in meglio. Lo sguardo ottuagenario di Caine ci dice che non è così, che tutto passa e possiamo solo ricordare.

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