Impiccalo più in alto – Vendetta

Il nostro parere

Impiccalo più in alto (1968) USA di Ted Post

Accusato ingiustamente di furto di bestiame, Jed scampa al linciaggio, ma una volta diventato sceriffo, l’uomo decide di vendicarsi.

Western sanguigno dove si vede il lavoro preparatorio di Eastwood, collaboratore alla sceneggiatura. Il veterano Ted Post dirige con crudo realismo il film dove emerge il personaggio tipico di Eastwood dell’epoca.

Molti dei classici western americani sono tagliati e asciutti: il buono è buono e il cattivo è cattivo. In questo film, tutti sono messi in discussione. Essere stato vittima dell’ingiustizia e poi braccio armato della legge mette il personaggio di Eastwood in uno strano limbo che lo costringe a cercare di capire in cosa crede in attesa di una resa dei conti finale che lascia l’amaro in bocca.

Siamo lontani dai film di Leone che possedevano ben altro dinamismo, ma c’è qualcosa di lui nelle riprese strette, nei primissimi piani, nella visione complessiva del mondo. Il west prima della civiltà è un luogo dove la giustizia deve essere cieca e brutale per impedire che l’uomo si sfoghi nella sua violenza.

Impiccalo più un alto mostra un cambiamento nei western americani e un approccio diverso alla storia dell’epoca. Le persone che lo vivono nei territori hanno dovuto affrontare molte sfide e dilemmi e questa ambiguità morale intrappola le anime e impedisce di vivere una vita serena.

Protagonista femminile, la bellissima ed infelice Inger Stevens, morta a soli 35 anni suicida.

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