Saint Amour (2016) FRA di Benoit Delepine e Gustave Kervern
Jean è vedovo e si sente molto solo. Suo figlio Bruno è anch’esso solo, abbruttito da una vita solitaria e da un lavoro faticoso e impegnativo. Il loro rapporto è molto conflittuale, eroso da una reciproca insoddisfazione verso la vita. Ad una fiera dei vini, Jean convince Bruno a seguirlo per raggiungere le località vinicole migliori di Francia. Ingaggiano quindi Mike, un taxista, anch’esso pieno di problemi nella relazione con gli altri esseri umani. Tutti e tre incapaci, per diversi motivi, di avvicinare le donne, compiono questo percorso in una serie di umiliazioni personali e di avventure al limite dell’assurdo. Troveranno tutti la pace grazie ad un incontro casuale.
Il cast notevole amplifica la delusione per un’opera irrisolta e confusa. I rapporti familiari sono difficili, ma la vena surreale che mettono i registi con la serie di incontri che i personaggi fanno, sono fuori registro e inefficaci per la trama. Sembra che si sia voluto ricercare la scena ad effetto (comico, sarcastico, ironico, fate voi) piuttosto che dare un senso alla vicenda.