Ogni anno l’Academy Award consegna un premio alla carriera per premiare personaggi che hanno dato grande lustro al cinema. Proviamo a ricordarli anche noi, andando a ritroso nel tempo.
1932. Walt Disney (5/1/1901-15/12/1966) è stato l’inventore del cinema animato come business e forma magica d’intrattenimento. Il suo nome è sinonimo del cinema per bambini. Alcune sue intuizioni sono alla base dell’animazione ancora oggi. I suoi film hanno ottenuto più di 60 nomination: un vero record.
1936. David W. Griffith (22/1/1875-23/7/1948) Grande regista, ma anche importante innovatore dell’arte cinematografica. Ha “inventato” (da intendersi in senso molto lato) il linguaggio cinematografico classico, codificando gran parte della terminologia tecnica. I suoi film sono i primi esempi di kolossal.
1938. Mack Sennett (17/1/1880-5/11/1960) Fu il re della Commedia nel primo cinema muto. Ha letteralmente imposto una serie di attori, intuendone per primo le potenzialità comiche. Geniale costruttore di gags, creò tra gli altri i Keystone Cops.
1940. Douglas Fairbanks (23/5/1883-12/12/1939) Star di prima grandezza. Le sue capacità recitative non erano illuminanti, ma riempiva la scena con la sua fisicità e la guasconeria così ben richiamata dal film The Artist che si è in parte ispirato a lui.
1941. Bob Hope (29/5/1903-27/7/2003) Attore, cantante, conduttore. E’ stato la storia dell’Oscar che ha presentato innumerevoli volte tanto da ricevere ben quattro premi alla carriera dall’Academy. Amatissimo in patria per la sua opera umanitaria e per il suo grande patriottismo.
1947. Ernst Lubitsch (28/1/1892-30/11/1947) Ha insegnato ad intere generazioni come si costruisce un film, soprattutto una commedia. Se noi oggi dobbiamo, quasi, tutto a Wilder, lui era un discepolo di Lubitsch. Molti l’hanno dimenticato, ma resta uno dei baluardi della storia del cinema.
1947. Laurence Olivier (22/5/1907-11/7/1989) Il più grande attore shekispeariano? Sicuramente uno dei più grandi. Unico nel modo di riversare il teatro nel cinema con ardite invenzioni, intelligenza nella rielaborazione del testo, mostuoso nell’interpretazione.
1950. Fred Astaire (10/5/1899-22/6/1987) Sulle punte volava rendendo la danza pura poesia. Astaire era l’eleganza, la leggerezza del musical. Attore sottovalutato perchè confinato in un genere, ma di grande duttilità. Ancora oggi voliamo in paradiso insieme a lui.
1950. Cecil B. DeMille (12/8/1881-21/1/1959) Regista e produttore. Dopo Griffith, è stato il più grande regista di kolossal. Creatore di sogni in Technicolor, in grandi formati. E’ stato anche fautore del Maccartismo, macchia sulla sua carriera.
1952. Gene Kelly (23/8/1912-2/2/1996) Se Astaire era l’eleganza, Kelly è stato la potenza. Da ballerino ha saputo raggiungere l’impossibile, costruendo coreografie ardite, imperiose, in cui poteva mostrare la sua forza acrobatica. Qualcuno ha definito “Cantando sotto la doccia” il miglior musical della storia del cinema. E lui ne è stato l’inventore, il regista, il coreografo, il deus ex machina.