Violette. L’asfissia della scrittura

Il nostro parere

Violette (2013) FRA di Martin Provost

Violette Leduc è stata una scrittrice incendiaria. In anni di conformismo e puritanesimo ha parlato di sé e delle sue inclinazioni omosessuali senza reticenze, con un linguaggio crudo e senza veli che le hanno impedito per molti anni di raggiungere il successo. Sostenuta da Simone De Beauvoir, di cui la scrittrice si è innamorata senza esserne ricambiata, il film segue la vita della donna dalla fine della guerra fino ai primi scritti. L’opera è centrata sul profondo dolore interiore che squassava la Leduc, figlia senza padre, povera, abituata a sopravvivere con il mercato nero, arrangiandosi alla meno peggio. L’incontro con la scrittura, aiutato dalla vicinanza a Maurice Sachs (omosessuale e collaborazionista ucciso dai nazisti stesso), scatena in lei il desiderio di esprimere tutto il suo essere, svelando fino alla carne la sua fragilità, la sua solitudine, la sua dipendenza da figure estreme come la madre e, appunto, la De Beauvoir.

Suddiviso in capitoli, Violette passa in successione gli incontri fatti dalla scrittrice nello sviluppo delle sue opere. Con Simone De Beauvoir il rapporto è contrastato, possessivo, debordante, più intenso degli amori che ha vissuto sia con gli uomini che con le donne. E’ un legame fatto di ammirazione reciproca, ma sempre sul bilico della follia. Tra gli altri personaggi della scena intellettuale parigina del periodo, fanno la loro comparsa Jean Genet (impersonato da Jacques Bonnaffé) e Jacques Guérin (un collezionista omosessuale con il volto di Olivier Gourmet, di cui Violette si innamora). Violette ha il volto intenso e feroce di Emmanuelle Devos. Simone de Beauvoir è portata in scena in modo algido da Sandrine Kiberlain.

Provost utilizza ancora una volta un personaggio femminile, un’artista “maledetta” dalla vita per raccontare l’atto creativo, la forza distruttrice del talento, il desiderio inappagato di amore e il profondo terrore della solitudine. Lo fa in modo rigoroso, poggiando su un duo di attrici notevoli. Il rapporto tra la Leduc e la De Beauvoir tende ad essere ripetitivo, ma alcune scene hanno grande forza.

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