Un marito a metà – Pendolare del sesso

Il nostro parere

Un marito a metà (2018) FRA di Alexandra Leclère

Dopo quindici anni di matrimonio, Sandrine scopre che il marito la tradisce e decide di contattare l’amante del consorte, Virginie, per farle una proposta: la gestione condivisa dell’uomo.

Simpatica commedia francese con tutte le caratteristiche del cinema transalpino: scritta con brio e humour, diretta con brillantezza, recitata ottimamente. Tutti contribuiscono con la loro verve a rendere piacevole le quasi due ore di proiezione.

Nel caso di questo film tutto è leggermente in diminuzione. Gli attori sono bravi ma non c’è il capocomico (un Luchini o un Clavier, per esempio) che riempie la scena; la sceneggiatura è buona con soluzioni divertenti ma non travolge nè fa innamorare, la regia mostra momenti interessanti ma non è sempre omogenea.

Lo spettatore si fa distante pur apprezzando l’intelligenza dell’assunto e la provocatoria capacità di ribaltare i luoghi comuni, sovvertendo l’ordine in modo quasi surreale. Si gioca con il ruolo della donna e dell’uomo nella coppia mutando i rapporti di forza. La Leclère si dimostra regista di capacità, guidando i meccanismi del film fino ad un finale non scontato e diverso.

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