The homesman. La natura selvaggia del west

Il nostro parere

The homesman (2014) USA di Tommy Lee Jones
Jones ha mostrato in età avanzata un talento particolare per la regia ed un amore sconfinato per il western. Questo amore è dovuto alla nascita in Texas? Possibile, ma il genere è vissuto da lui in modo particolare, con un taglio antiestetico, attraverso piccole storie di antieroi. E’ così anche in questa pellicola dove Mary Bee (Hilary Swank), una trentenne disperatamente sola nel west più sperduto, accetta di portare tre donne, impazzite per il dolore, presso un luogo dove potranno essere assistite, lontane dalla brutalità delle persone con cui vivono e da una natura selvaggia e inospitale. Nel viaggio, estremamente pericoloso, è accompagnata da George, un vecchio e rozzo vagabondo senza ideali interpretato proprio da Jones.
Nel lungo tragitto, i due si scoprono indifesi e fragili, nonostante l’apparente corazza di cui si sono rivestiti. Ancora più fragili poiché accompagnano donne che sono state distrutte dalla vita. Il finale, per certi versi inaspettato, non è lieto e non fornisce risposte.
L’ambientazione è estremamente efficace, nonostante alcuni passaggi nel surreale che mettono alla prova la logica dello spettatore, ma è la capacità del regista di inseguire le psicologie dei personaggi l’aspetto più riuscito a dispetto di un intreccio non sempre efficace.

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