Sherlock Holmes. Gioco di ombre. Ritmo, ritmo, ritmo.

Il nostro parere

Sherlock Holmes. Gioco di ombre (2011) UK di Guy Ritchie

Trovare un nuovo modo per rileggere Sherlock Holmes è una vera moda in televisione dove impazzano almeno due serie, Sherlock e Elementary, ma prima era arrivato Guy Ritchie che aveva dato la faccia di Holmes a Robert Downey Jr. L’idea era stata senza dubbio vincente nel primo episodio grazie ad un ritmo notevole ed al tono scanzonato ed ironico. Il secondo episodio, invece, forza troppo la battuta ricercando momenti troppo paradossali per essere credibili.

La regia è divertente perché Ritchie sa mescolare bene l’azione con la comicità, ma il soggetto è inutilmente complicato, il confronto con Moriarty non molto interessante. In effetti, quando i due si confrontano, sono entrambi antipatici e non serve a molto l’uso del ralenti, gli acrobatici combattimenti e le voci fuori campo: saccenti restano.

Il finale. Bah, il finale serve per farci capire che ci sarà un terzo episodio? E allora si cambiava la scena precedente: assolutamente inutile. Colonna sonora di Hans Zimmer impeccabile.

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