Pinocchio – Fiaba

Il nostro parere

Pinocchio (2019) ITA di Matteo Garrone

Il povero Geppetto, per smorzare la propria solitudine, costruisce un burattino di legno che gli faccia da figlio. Per magia, la creaturina prende vita, desiderosa solo di diventare un bambino vero. Crescere, però, si dimostra un’ardua impresa.

Abbandonato ormai il realismo spinto delle prime opere. Garrone ha virato verso un realismo magico di altissima fattura in cui c’è uno stile visivo di grande bellezza.

Come nel Racconto dei racconti (ma anche in Dogman, L’imbalsamatore ecc.) nel nitore delle immagini, il regista infonde le sue ossessioni creative in cui mescola la fiaba gotica, il fantasy, l’horror, il realismo, la commedia portando tutto in una dimensione “altra” in cui la trama della favola originale si reinventa e muta.

E’ un adattamento fedelissimo, ma le creature antropomorfe sono inquietanti e magiche allo stesso tempo, espressione di un mondo crudele e senza logica dove gli innocenti vanno in carcere e i bambini vengono trasformati in asini per essere poi schiavizzati e uccisi.

Bellissimo è il lavoro dei tecnici, a partire dal make-up di Mark Coulier ai visual di One of Us e Chromatica, dalla fotografia di Nicolaj Brüel alle scenografie di Dimitri Capuani, che trasforma ogni immagine in un dipinto incastonato in un tempo indefinito, in un luogo non riconoscibile perchè magico.

Resta il dubbio che un’operazione di tale genere su un testo così noto possa fare poca presa sul pubblico dei più piccoli, abituati a ben altro linguaggio e poco avvezzo a finezze stilistiche e narrative che Garrone offre. Siamo tuttavia di fronte ad un artista che ha trovato una sua dimensione stilistica originale e di alto livello. Non si può non notare che i più omaggiati Reality e Dogman erano fatti della stessa materia di questo Pinocchio.

Da applausi Ceccherini e Proietti.

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