La tela dell’inganno – Arte

Il nostro parere

La tela dell’inganno (2019) ITA di Giuseppe Capotondi

L’affascinante e ambizioso critico d’arte James Figueras è caduto in disgrazia. Viene però contattato dal ricco mercante d’arte Joseph Cassidy che lo invita nella sua villa e gli chiede di rubare un dipinto di un leggendario e solitario artista.

Noir sofisticato e discreto sul mondo dell’arte con protagonista Bang, mattatore anche di The square di Ostlund dove aveva, anche lì, un ruolo nella galleristica. Capotondi propone un meccanismo ricco di simboli e rimandi, girando con stile e attenzione all’aspetto formale. D’altro canto non poteva essere diverso, visto il soggetto.

Lo stacco però è evidente rispetto all’opera d’esordio (La doppia ora) per la maturità conseguita nella gestione dell’immagine  e del tempo cinematografico. Se forse può apparire forzatamente dark il finale, definito in questa maniera più per il gusto della sorpresa che per una vera logica, la parte più interessante sta nei dialoghi icastici, nei caratteri tracciati con esattezza, soprattutto quello del protagonista potentemente oscuro dietro la maschera vanagloriosa

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