La casa è nera – Straziante dolore

Il nostro parere

La casa è nera (1963) IRAN di Forough Farrokhzad

La vita e la sofferenza dei malati di lebbra nell’ospedale di Bababaghi, in Iran vista dagli occhi della poetessa Farrokhzad morta a soli 33 anni in un incidente stradale.
Nel suo unico film, girato quando non aveva neppure trent’anni, la Farrokhzad porta la sua sensibilità, il suo sguardo nel ritrarre gli ultimi, i più sfortunati, i lebbrosi orribilmente sfigurati e isolati dal mondo. Lo sguardo non è immobile ma è una immagine speculare della condizione della donna, lotta per cui lei ha speso la giovanissima vita.
Con un bianco e nero sporco e realistico, l’autrice poeticamente documenta la vita straziante e il destino orribile cui sono destinati i protagonisti della vicenda. La voce fuori campo non indugia mai nel sentimentalismo e nella retorica, ma è un canto poetico di alto valore, un’espressione linguistica assoluta.
La disperazione di questa pellicola è toccante e umanamente insopportabile.

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