Il poliziotto è marcio. Noir essenziale

Il nostro parere

Il poliziotto è marcio (1974) ITA di Fernando Di Leo

Prodotto classico e ben confezionato da Di Leo con il solito stile caustico ed essenziale. Bella l’idea spiazzante del buono che, improvvisamente, si trasforma nel suo esatto opposto. L’unico che tenta di dare spessore al personaggio è Salvo Randone. Luc Merenda è totemico come Alain Delon ma con un centesimo del fascino e della capacità recitativa. Il punto debole del film sta proprio in lui.

La brutalità di fondo dell’opera è comunque un elemento significativo. Di Leo gioca tutto sull’azione, memore dei noir americani, ma soprattutto di quelli francesi, come Melville, non indaga sulle motivazioni di fondo: lascia che sia il gesto a definire la psicologia. La scelta è vincente poiché il film mantiene un linguaggio sostanzialmente moderno.

Il difetto sta nella recitazione, anche di Richard Conte, prossimo tra l’altro alla morte, e nella frettolosità delle riprese (budget limitato). Si vede un certo dilettantismo in alcuni momenti, pesano alcuni buchi in sceneggiatura riempiti da inseguimenti lunghissimi.

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