Il gioco delle coppie – Girotondo sentimentale

Il nostro parere

Il gioco delle coppie (2019) FRA di Olivier Assayas

Alain è un editore che ama Selena ma la tradisce con la sua assistente, che odia l’ultimo libro di Léonard ma lo pubblica, che ama le vecchie edizioni ma ragiona sull’Espresso Book Machine. Léonard è uno scrittore ‘confidenziale’ che ama sua moglie ma la tradisce con Selena. Tra loro fa la sponda Selena, attrice di teatro convertita alla serie televisiva.

Che strano vedere un film di Assayas pensando possa essere di Chatillez. Il gioco delle coppie richiama, infatti, la serie di equivoci e incroci tipici delle opere del connazionale, oltre che la classica ronde sentimentale del cinema francese.

Al centro di Double vies (titolo originale) ci sono i raffinati intellettuali parigini, borghesissimi e umani nelle loro menzogne e imperfezioni. I loro dialoghi sono lo specchio delle loro paure. Amano libri che stanno scomparendo, si affannano sugli ebook o i blog senza capire realmente a cosa servano, si illudono di comprendere il mondo che cambia ma in realtà seguono solo i simulacri della vita quali sono gli strumenti tecnologici.

La riuscita (e la leggerezza) del film di Assayas sta nello sguardo privo di moralismo con cui ritrae affettuosamente questo mondo di cui sa fare parte. Non ha risposte da darci, non ha lezioni da impartire su quanto accade. Pur mantenendosi solidale con i suoi personaggi non può non sorridere della loro piccolezza e ha un solo momento vero di tenerezza, ovvero quando l’annuncio di una gravidanza sembra essere la sola cosa reale che conta.

 

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