Ida. Bianco e nero di grande autore

Il nostro parere

Ida (2013) POL di Pawel Pawlikovski

Un film glaciale e austero per raccontare l’indicibile. Una giovane novizia, in procinto di diventare suora nella Polonia dei primi anni 60, esce per l’ultima volta dal convento prima dei voti, per andare dalla sua unica parente, una zia che non ha mai visto. La donna, giudice dei processi stalinisti e ormai alcolista, le racconterà una sconvolgente verità: lei è ebrea, l’unica sopravvissuta della sua famiglia sterminata durante la seconda guerra mondiale.

La ricerca della verità è utilizzata dal regista per uno scavo dentro l’animo umano, senza linguaggio, ma solo tramite gesti, sguardi, azioni. Tutto è raccontato con un rigore formale straordinario, grazie ad un uso della fotografia altamente espressivo. E’, infatti, il bianco e nero gelido e netto, il vero protagonista della pellicola.
Pawlikovski è regista di talento, capace di creare un’opera d’arte dolente e penetrante. Premio Oscar 2015 per il miglior film straniero.

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