Gli inesorabili. Il prezzo dell’amore

Il nostro parere

Gli inesorabili (1960) USA di John Huston

Il vecchio Abe minaccia la famiglia Zachary (la madre Mattilda, i figli Ben, Cash e Andy e la figlia adottiva Rachel). Apprenderemo in seguito che è appena stato presso gli indiani Kiowa e ha rivelato loro che la giovane Rachel è una della tribù, rapita da bambina e allevata dagli Zachary. Dopo qualche giorno si presenta un indiano che reclama la ragazza, sostenendo di esserne il fratello naturale e minacciando conseguenze terribili. Ben lo respinge e gli indiani uccidono il fidanzato di Rachel. L’odio razziale si scatena contro la ragazza  quando, dopo l’impiccagione di  Abe, Mattilda – messa alle strette dai figli – è costretta a confermare la storia del rapimento di Rachel. Gli Zachary vengono abbandonati da tutti, anche Cash se ne va non sopportando l’idea di avere una sorella indiana. I Kiowa attaccano la fattoria. Durante lo scontro, la ragazza uccide il fratello, salvando dalla sua ascia il fratellastro Andy e in questo modo sceglie di stare definitivamente con la famiglia che l’ha cresciuta.

Uno dei rarissimi western di Huston che mette in evidenza come la società americana si basa sulla autoconservazione e sul rifiuto del diverso. L’odio, l’ignoranza, i sentimenti più bassi sono patrimonio del gruppo. L’unica salvezza sta nel raccogliersi intorno alla famiglia, ad un nucleo che è pronto a combattere per la propria sopravvivenza.

Non molto credibile nel ruolo Audrey Hepburn in un ruolo non suo che l’attrice soffre particolarmente. Lillian Gish ricompare dopo diversi anni in una delle sue ultime interpretazioni (anche se morirà dopo oltre 30 anni). Film pieno ma non entusiasmante.

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