Famiglia all’improvviso. Genitorialità

Il nostro parere

Famiglia all’improvviso (2016) FRA di Hugo Gelin

Samuel, impenitente donnaiolo, si ritrova improvvisamente padre di una bellissima bambina. Il problema è che non lo sapeva e la madre è fuggita, lasciandogli il bebè. All’improvviso deve ricalibrare la sua vita passando al ruolo di genitore e maturando. Otto anni dopo la madre ritorna avanzando i suoi diritti. Samuel non vuole separarsi da lei, con un pesante segreto sulle spalle.

Omar Sy è diventato una maschera ormai. Il successo di Quasi amici lo ha reso una stella oltralpe al punto che costruiscono simpatiche commedie (e non solo) sul suo personaggio, sulla sua prorompente fisicità. Anche in quest’occasione, inoltre, il divertimento è associato alla riflessione, ad un tema sociale e  a contenuti meno brillanti a fare da contraltare ad una realtà non sempre rosea. Famiglia all’improvviso è venato da troppo buonismo, inserito in un contesto per una certa parte fiabesco. Dove capita, infatti, che uno praticamente spiantato trovi a Londra un lavoro nel giro di poche ore? Non un lavoro qualsiasi ma un lavoro pagatissimo, peraltro.

Insomma, Gelin ha alternato i diversi registri cercando di dare un tono dolceamaro al film. In effetti il risultato c’è. Manca, però, l’equilibrio che fa di una commedia leggera un film che trapassa il cuore e resta in profondità. Qua c’è la superficie pur rimanendo coinvolti in qualcosa che addolora.

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