Doctor Strange. Il mantello del Supereroe

Il nostro parere

Doctor Strange (2016) USA di Scott Derrickson

La Marvel sta ormai percorrendo una strada lastricata d’oro. Cogliendo le opportunità date dalle nuove tecniche di ripresa, sono stati in grado di individuare un filone vincente: i supereroi. Dopo aver battuto i più noti (Spiderman, Iron Man, Thor, Capitan America, Hulk ecc.) stanno passando a quelli meno noti, ma forse per questo ancora più apprezzati per il pubblico.

Tra questi senza dubbio Doctor Strange, nato dalla penna di Stan Lee nel 1963, è il meno noto che sia passato sul grande schermo come protagonista. La scelta di puntare su di lui è però stata subito rafforzata dall’indicazione di Benedict Cumberbatch come interprete. Il nutrito ed importante cast di supporto ci fornisce anche importanti indizi sul futuro. Infatti, i personaggi di Rachel McAdams e Michael Stuhlberg sono troppo sacrificati per non essere passibili di un più importante sfruttamento nei prossimi episodi di questo nuovo franchising cinematografico.

Stephen Strange è un geniale neurochirurgo, bello, di successo, ricco, intelligentissimo e arrogante al punto tale di essere indisponente. Abituato ad essere al centro del mondo, non riesce ad accettare il terribile infortunio accadutogli alle mani in seguito ad un incidente stradale. Dopo aver tentato ogni strada percorribile, Strange finisce a Katmandu, nella speranza che una specie di santone lo riabiliti fisicamente. Scoprirà invece di essere in contatto con l’Antico che possiede i segreti di tutte le magie. Dopo essere diventato suo allievo ed aver sviluppato doti impensabili, rimane coinvolto nella battaglia con Kaecilius e i zeloti, ovviamente dediti alla distruzione del mondo. In questo baillamme Strange deve ritrovare il senso della propria vita ed il rapporto con gli altri.

Doctor Strange è un bel prodotto per adolescenti. Perfetto perché rumoroso, zeppo di effetti speciali più o meno stupefacenti, strutturato in modo semplice e comprensibile per chiunque (dai 6 anni in su), concepito come una serie di storie di cui già si sa la fine. Professionale ed impeccabile, certo, ma senza neppure spunti per non dover dire: l’ennesimo film pieno di effetti speciali per adolescenti e poco più. E infatti è così.

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