Calibro 9 – Noir

Il nostro parere

Calibro 9 (2019) ITA di Toni D’Angelo

Fernando, il figlio di Ugo Piazza, è un brillante penalista cresciuto da sua madre Nelly con l’intento di farne un uomo diverso da suo padre. Egli è, però, il figlio del criminale Ugo Piazza, che aveva terrorizzato Milano negli anni ’70.

D’Angelo riprende il cinema italiano noir degli anni ’70, con il remake o il sequel, che dir si voglia, di un caposaldo dell’epoca, Milano calibro 9, citato sia nel titolo che nel personaggio, figlio del protagonista dell’epoca, nonchè nel nome del protagonista che richiama il regista Fernando di Leo.

Lo fa con un tocco di modernità e con la volontà di rigenerare il genere noir, mostrando rispetto verso il modello ma cercando di cogliere altre influenze. Ecco la scena al replay con tanto di bacio che richiama John Woo e una certa attenzione al pulp e alla violenza tipica degli ultimi anni.

Dove però Di Leo cercava l’asciuttezza della narrazione, D’Angelo eccede nei toni e nelle espressioni cadendo talvolta nell’esagerazione e nell’inverosimiglianza. Il film appare però come incompleto, con momenti di inutile azione che mancano di climax.

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