Bridget Jones’s baby. Da zitella a mamma

Il nostro parere

Bridget Jones’s baby (2016) UK di Sharon Maguire

Bridget Jones è arrivata al terzo episodio, dieci anni dopo circa il secondo. Nel frattempo la sua relazione con Darcy è finita poichè lui era sempre impegnato dal lavoro e sembrava aver smarrito l’amore. Lei è sola con i consueti amici ed il suo lavoro in televisione. La sua solitudine è rotta da due torride notti d’amore. La prima, casuale, con uno sconosciuto durante una festa di massa; la seconda proprio con Darcy che, dopo la separazione dalla moglie (conosciuta dopo la rottura con Bridget), si ripresenta affermando di amarla ancora. Quando Bridget scopre di essere incinta non sa chi è il padre. Darcy o lo sconosciuto che si è rivelato essere un affascinante milionario?

La «zitella» più famosa d’Inghilterra ha mantenuto simpatia ed energia evitando ripetizioni e rimasticature banali. La trentenne di ieri, ossessionata dal suo essere nubile e dal suo peso, è diventata la  manager di un canale tv, amica dell’anchorwoman Miranda (con dui esprime una serie di duetti di divertita e divertente volgarità). Dopo aver perso l’amore ne trova addirittura due. E questi due, l’ingessato inglese e l’americano cool, si contrappongono mostrando due tipi diversi di mascolinità che si esprimono in equivoci e gag riusciti. La sceneggiatura di Emma Thompson (insieme a Dan Mazer e all’inventrice del personaggio letterario, Helen Fielding), recupera la sua carica generazionale originaria, confermando  la  femminilità curvy e romantica.

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