Pixels ovvero i videogames sono inoffensivi

Il nostro parere

Pixels (2015) USA

Questo è un filmetto con poche idee furbette poggiato sulla simpatia dei personaggi principali su tutti Adam Sandler, un po’ troppo ripetitivo ultimamente nella scelta dei suoi avatar cinematografici, e Kevin James, presidente goffo e pasticcione. Da aggiungere anche la presenza di Peter Dinklage, divenuto famosissimo per la parte di Tyrion Lannister nel cult televisivo Il trono di spade.

Il difetto sta proprio, però, nella simpatia dei personaggi di Sandler e James. Non esiste alcun tentativo di approfondimento, non c’è un moto di cambiamento nelle “figure” che rappresentano, ma solo la meccanica ripetizione della loro immagine pubblica. Il gioco è assicurarsi il pubblico attraverso la ripetizione speculare delle stesse storie, delle stesse battute, delle stesse goffaggini mostrate anche in altri film o in serie televisive. Eppure il regista è il navigato Chris Columbus, direttore di Mrs Doubtfire, Harry Potter, Percy Jackson.

E’ una pubblicità rassicurante per i bambini e per i genitori che accompagnano i piccoli. Ma cosa cambia tra questo film e Un weekend da bamboccioni? A parte qualche sventola formosa si itera banalmente la morale, i ruoli (non manca il pazzo benevolo che gioca fuori dalle righe per fare da contraltare alla vicenda principale). Alla fine si strappa il sorriso e si punta ad un pubblico facile. Troppo facile, perciò deludente.

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