Personaggi del cinema morti nel 2022

Meat Loaf pseudonimo di Marvin Lee Aday, noto anche come Michael Lee Aday (Dallas, 27 settembre 1947 – Nashville, 20 gennaio 2022) Raggiunse un successo notevole con la sua carriera di musicista e cantante, soprattutto grazie all’album Bat Out o Oltre al The Rocky Horror Picture Show, prese parte ai film Roadie – La via del rock (1980) di Alan Rudolph, Fight Club (1999) nel ruolo di Robert “Bob” Paulsen e Tenacious D e il destino del rock (2006, accanto a Jack Black), mentre nel film Pelts, diretto da Dario Argento della serie televisiva Masters of Horror, 2006, fu il pellicciaio Jake Feldman. Il cantante è morto per complicazioni da Covid-19.

Douglas Trumbull (Los Angeles, 8 aprile 1942 – Albany, 7 febbraio 2022) È noto per aver creato gli effetti speciali dei film 2001: Odissea nello spazio (1968), Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), Star Trek (1979) e Blade Runner (1982) con 3 nomination agli Oscar. Figlio d’arte, iniziò negli anni sessanta presso un piccolo studio di produzione. In occasione della New York World’s Fair, Stanley Kubrick viene attirato da uno dei suoi lavori e gli chiede di lavorare per il film 2001: Odissea nello spazio. Nel 1971 dirige 2002: la seconda odissea con scarso successo al botteghino. Nel film sono impiegate diverse tecniche per effetti speciali già sviluppate per 2001. Rimane comunque impegnato per gli effetti speciali dei film Andromeda (1971) e L’inferno di cristallo (1974). Nel 1977 lavorerà agli effetti di Incontri ravvicinati del terzo tipo e di Star Trek. Nel 1981 dirige Brainstorm generazione elettronica. Dopo questo film, si allontana da Hollywood per concentrarsi sullo sviluppo di nuove tecnologie per l’industria dello spettacolo.

Alan Ladd Jr (Los Angeles, 22 ottobre 1937 – Los Angeles, 2 marzo 2022) Figlio dell’attore Alan Ladd, nel 1969 si trasferisce a Londra come produttore, realizzando nove film in quattro anni. Nel 1973 viene nominato capo del dipartimento creativo della 20th Century Fox. Dopo tre anni di successi, diventa presidente della 20th Century Fox realizzando film epocali come Guerre stellari (1977) e Alien (1979). Nel 1979 lascia il posto per diventare produttore indipendente e fonda la The Ladd Company, con la quale produrrà film come Momenti di gloria (1980) e Blade Runner (1982) e altri da incassi record, come Scuola di polizia (1984). Nel 1985 diventa presidente della MGM/UA, producendo film come Stregata dalla luna (1987), Un pesce di nome Wanda (1988) e Thelma & Louise (1990). Lasciata la MGM, riformerà la The Ladd Company nel 1993. In questi anni produce film da botteghino come Braveheart – Cuore impavido (1995), Il vento del perdono (2005) di Lasse Hallström, e Gone Baby Gone (2007) di Ben Affleck.

Tony Walton (Walton-on-Thames, 24 ottobre 1934 – New York, 2 marzo 2022) è stato un costumista e scenografo britannico. Ha vinto un Oscar alla migliore scenografia per All That Jazz e ha ricevuto altre tre volte la nomination, di cui una ancora per la scenografia (1979) e due per i migliori costumi. Molto attivo anche in campo teatrale, ha vinto tre Tony Award per il suo lavoro a Broadway. È stato sposato dal 1959 al 1967 con l’attrice Julie Andrews da cui ha avuto una figlia.

Jimmy Wang Zhengquan, conosciuto come Wang Yu (Shanghai, 28 marzo 1943 – Taipei, 5 aprile 2022) Salì alla ribalta nel 1967 come protagonista della pellicola One-Armed Swordsman, film di arti marziali prodotto dallo Studio Shaw. Nel 1966 il regista Chang Cheh lo sceglie per Tiger Boy, un piccolo film in bianco e nero di Arti Marziali del genere Wushapian (film di cavalieri erranti), che ottiene un buon incasso. Successivamente Chang Cheh lo dirige nel film che lo consacra: The One Armed Swordsman (uscito in Italia come Mantieni l’odio per la tua vendetta) e nel 1968 al fianco di Cheng Pei-pei nella pellicola wuxia Golden Swallow, capolavoro del genere in costume. Seguirono altri film con cui divenne la star più importante in Asia. Se One-Armed Swordsman fu la consacrazione come attore, The Chinese Boxer fu l’opera che marchiò la sua fama nel cinema di Hong Kong. The Chinese Boxer divenne un fenomeno culturale in tutto il sudest asiatico. In cerca di maggiori guadagni, rescisse il contratto con lo Studio Shaw. Lo studio gli intentò una causa legale e vinse, vietandogli di girare altri film ad Hong Kong per cui emigrò a Taiwan. Negli anni Settanta, la fama iniziò a scemare a causa dell’entrata di Bruce Lee, che rivoluzionò il genere cinematografico di film sul kung fu. Nel 1976, recitò al fianco del giovane attore-stuntman emergente dal nome d’arte di Sing Lung, poi noto come Jackie Chan, in Killer Meteors. Nel 1986 Sammo Hung lo scelse per il ruolo del padre dell’eroe del folklore cinese Wong Fei Hung, nel film Millionaire’s Express. In una carriera che copre un lasso di tempo di più di 30 anni, Wang ha recitato in più di 70 film. Resta un attore carismatico, nonché il primo divo del genere che scrisse e diresse un suo proprio film. La vita privata è sempre stata turbolenta, sia per quanto riguarda le relazioni sia per alcune accuse di violenza e pubblica ebbrezza. Oltre alle tumultuose relazioni personali, nel 1981 fu anche accusato di omicidio a Taiwan. Fu attaccato da tre uomini armati in un ristorante di Taipei e ne uccise uno. Fu assolto per legittima difesa anche se lo scandalo fu grande per il legame con la mafia cinese.

Mike Hodges (Bristol, 29 luglio 1932 – Dorset, 17 dicembre 2022) Sceneggiatore, regista, drammaturgo e produttore televisivo britannico. Hodges non si è occupato esclusivamente di un determinato genere (thriller criminali, film di fantascienza), la sua carriera è anzi stata caratterizzata dall’alternanza di diversi generi. I suoi lavori sono stati più volte riesaminati dalla critica, a causa di buone recensioni e del buon incasso di Il colpo – Analisi di una rapina e del successo del suo film Get Carter, nel 1971.

Julia Reichert (Bordentown, 6 giugno 1946 – Yellow Springs, 1 dicembre 2022) è stata una documentarista, produttrice cinematografica e attivista. La sua carriera abbraccia oltre 50 anni come regista e produttore di documentari. È stata candidata 4 volte agli Oscar, per Union Maids (1977), Seeing Red: Stories of American Communists (1984), The Last Truck: Closing of a GM Plant (2010) and American Factory (2019, vincitrice dell’Oscar al miglior documentario nel 2020). Vincitrice di due Primetime Emmy, nominata a due Peabody Award, uno dei suoi film “Growing Up Female” è stato scelto per la preservazione perpetua presso la biblioteca del Congresso. Il suo impegno di attivista per i diritti della classe operaia e nel femminismo è stato riconosciuto con l’onorificenza del Distinguished Service to Labor and Working-Class History from the Labor and Working-Class History Association (LAWCHA). Era professore del dipartimento di teatro, danza e cinematografia presso la Wright State University, l’università pubblica dell’Ohio. La sua opera è stata riconosciuta con il premio alla carriera dell’International Documentary Association, del Full Frame Documentary Film Festival, e dell’Hot Docs Film Festival. Una sua retrospettiva è stata presentata al MOMA di New York nel 2019.

Albert Brenner (Brooklyn, 17 febbraio 1926 – 8 dicembre 2022) Scenografo statunitense di grande spessore, nel corso della carriera ha ricevuto 5 volte la candidatura al Premio Oscar per la migliore scenografia (1976, 1978, 1979, 1985 e 1989), senza tuttavia mai vincere. I suoi film più importanti sono Bullitt (1968) di Peter Yates, Lo spaventapasseri (1973) di Jerry Schatzberg, I ragazzi irresistibili (1975) di Herbert Ross, Goodbye amore mio! (1977) di Herbert Ross, California Suite (1978) di Herbert Ross

Angelo Badalamenti (New York, 22 marzo 1937 – Lincoln Park, 11 dicembre 2022) Vincitore di un Grammy e di un Emmy Award, era noto per la collaborazione con David Lynch. Durante gli anni di scuola maturò l’amore per la musica jazz, adattando le proprie conoscenze musicali a una curiosità verso la New Age e poi verso le nuove frontiere dell’elettronica. Nel 1995 curò l’album di Marianne Faithfull A Secret Life. Nel 1996 pubblicò, in coppia con Tim Booth, l’album Booth and the Bad Angel. Nel 2008 incise, in coppia con Siouxsie Sioux e Suggs la musica della pellicola The Edge Of Love. È sua la colonna sonora del visionario serial TV I segreti di Twin Peaks, diretto da David Lynch. La collaborazione con Lynch iniziò nel 1986 con Velluto blu, continuò nel 1990 con Cuore selvaggio e, appunto, I segreti di Twin Peaks, proseguendo nel 1992 con Fuoco cammina con me, nel 1997 con Strade perdute, nel 1999 con Una storia vera, nel 2001 con Mulholland Drive (in cui figura anche come attore) e nel 2002 con Rabbits. Ha lavorato anche in molti altri film tra cui Holy Smoke di Jane Campion, The beach di Danny Boyle, Dark Water di Walter Salles. Ha collaborato a più opere di Paul Schrader e John D. Hancock.

Vangelis (pseudonimo di Evangelos Odysseas Papathanassiou; Agria, 29 marzo 1943 – Parigi, 17 maggio 2022), è stato un compositore e polistrumentista greco. Fra le sue opere più acclamate compaiono alcune colonne sonore nonché il brano Hymne, usato per le pubblicità della Barilla. Inoltre ha composto l’inno per i Mondiali di calcio del 2002. Inizia a comporre a 4 anni ed è autodidatta per gran parte delle sue conoscenze musicali. Verso la fine del 1967 fonda il gruppo di rock progressivo Aphrodite’s Child con Demis Roussos. Inizia la carriera da solista nel 1973 con le colonne sonore di due film del produttore francese Frédéric Rossif. Assieme a Jon Anderson (cantante degli Yes) pubblica diversi dischi negli anni ottanta e novanta con il nome di Jon & Vangelis. Nel 1982 vince l’Oscar per la colonna sonora del film Momenti di gloria di Hugh Hudson. Nello stesso anno inizia la collaborazione con Ridley Scott per il quale scrive la colonna sonora di Blade Runner. Per lo stesso regista firmerà 1492 – La conquista del paradiso. Nel 2001, registra Mythodea, una composizione scritta nel 1993 e utilizzata dalla NASA come tema per la missione 2001 Mars Odyssey. Nel 2004 viene pubblicata la colonna sonora del film Alexander, diretto da Oliver Stone. Nel 2016, dopo 18 anni dall’ultimo lavoro in studio, fa uscire l’album, Rosetta, ispirato all’omonima missione spaziale dell’ESA del 2014. È deceduto per complicazioni da Covid-19.

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