Noi – Lotta di classe

Il nostro parere

Noi (2019) USA di Jordan Peele

Una famiglia afroamericana in vacanza a Santa Cruz si ritrova attaccata da strani esseri vestiti di rosso. Questi esseri sono perfettamente uguali a loro e vogliono ucciderli per prenderne il posto. Adelaide, la madre, ha anche un grande segreto che la tormenta da anni.

L’afrohorror è un genere inventato da Jordan Peele? Sarebbe riduttivo indicare in questo modo l’originale opera di questo regista che si sta affermando per l’originale sguardo sulla società americana. Uno sguardo originale (non il primo però) perchè coniuga le regole di un genere ad un riflessione socio politica sull’America di oggi e sul razzismo.

Ancora una volta più che le vicende terrorizzanti, rese soprattutto dall’ambientazione strepitosa e dalla fotografia azzeccata, al regista interessano i meccanismi sociali in cui ci sono i privilegiati e gli esclusi. E’ una perenne lotta quella che vivono i personaggi di Peele e la vivono in un incubo chiamato America. Il film si apre sull’epoca Reaganiana ed una catena umana fatta per esprimere solidarietà ai diseredati e si chiude su ben altra catena umana e nell’epoca di Trump: l’America dei ricchi che si asserraglia scatenando la rabbia dei ceti poveri.

Così, l’horror diventa apertamente politico e polemico, partendo dal titolo originale (US come United States) fino alla sua apocalittica conclusione, condita da un colpo di scena quasi geniale nella sua spiazzante verità.

Simbolico e visionario il film di Peele rimanda alla visione sociale di Romero, utilizzando un genere per raccontare le profonde ingiustizie sociali di una nazione costruita sull’esclusione e sull’odio dove tutti sono, al contempo, vittime e carnefici.

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