La baraonda – Tempi passati

Il nostro parere

La baraonda (1980) ITA di Florestano Vancini

Federico è un medico sportivo di turno alla Sei giorni ciclistica che si sta svolgendo al Palasport di Milano. Durante la manifestazione viene pedinato da Erminia, una ragazza romagnola, che un paio d’anni prima aveva avuto con lui un flirt. L’uomo non solo non si ricorda di avere avuto quell’avventura, ma si rifiuta di riconoscere il bambino nato dalla relazione.

La storia è davvero esile al punto da sembrare inconsistente. In aggiunta le parti recitate appaiono posticce, verbose, al limite della noia. I personaggi rappresentati sono per lo più deboli e superficiali. Il film di Vancini appare sbagliato in molte, troppe parti. Eppure ha un aspetto quasi poetico che può salvarlo dalla mediocrità generali. E’ la capacità del regista di cogliere i volti del pubblico presente al palasport, poi distrutto da una grande nevicata.

Lo sfondo, l’atmosfera, i palpiti del pubblico sono visti con un occhio attento e partecipe, quasi commosso di fronte all’esistenza dei più umili che possono avere un contatto con i loro campioni. Tutto il contorno appare completamente inutile e forse svela il rimpianto di quello che poteva essere.

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