Someone, somewhere – Due me

Il nostro parere

Someone, somewhere (2019) FRA di Cedric Klapisch

Rémy e Mélanie hanno 30 anni e vivono nello stesso quartiere di Parigi. Barricati dietro agli schermi dei loro computer, entrambi faticano a costruire una relazione, vittime della solitudine della grande città.

Questo è un film che fa bene al morale e che dovrebbe essere visto da quante più persone possibile. All’inizio, non sappiamo davvero dove ci porta lo vicenda perché la sua semplicità è più simile a un’idea intelligente per un cortometraggio piuttosto che a un lungometraggio. In effetti, “Deux moi” è lo specchio di una generazione di trentenni con la testa, connessi, infelici senza saperlo e in difficoltà nei rapporti umani.

Cédric Klapisch firma un film sensibile, leggero e diretto dove insegue ancora la sua piacevole comedie humaine del suo cinema. La commedia romantica, qui, non ha ancora avuto luogo, ma ci racconta l’inizio di una folle storia d’amore in cui devi prima imparare ad amare te stesso prima di amare gli altri. François Civil e Ana Girardot sono graziosi e divertenti! Camille Cottin e François Berléand, nei panni dei rispettivi psicologi, portano una sfumatura insolita e sottile.

Difficile capire il cambiamento di titolo rispetto all’orginale, appunto “Due me” come l’irrisolta questione che i due protagonisti si trovano a dover comprendere.

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