Le foglie d’oro. L’amore acceca

Il nostro parere

Le foglie d’oro (1950) USA di Michael Curtiz

Brant Royle è un industriale che mette gli occhi su Margaret Singleton, la figlia di un magnate del tabacco. Umiliato e cacciato da questi ritorna in città dopo molti anni e trova due donne che lo aspettano, Sonia, la tenutaria di un bordello e Margaret. Sposa la seconda e con i soldi della prima fa una spietata concorrenza al suocero riducendolo alla rovina e al suicidio. Margaret a quel punto cerca il modo di vendicarsi.

Bellissimo melodramma diretto dal maestro Michael Curtiz. La sceneggiatura di MacDougall è di grande spessore. I personaggi sono ricchissimi di annotazioni, chiavi di lettura, complessità. In particolare la capacità, data l’epoca, di fornire lati oscuri a tutti i ruoli è di grande effetto. La regia è però il valore aggiunto perché questi elementi sono valorizzati al massimo dal fluire delle riprese, dalla fotografia di Karl Freund, dalla gestione del climax da parte di Curtiz. Tutti elementi che esaltano gli attori, in particolare Donald Crisp, Patricia Neal e Jack Carson. Meno convincente proprio il protagonista, Gary Cooper.

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