Appunti di un venditore di donne (2021) ITA di Fabio Resinaro
Tra le atmosfere cupe e fumose della Milano da bere del 1978, una mattina, all’uscita dall’Ascot Club dove ha trascorso la notte, tra giochi d’azzardo e sostanze stupefacenti, il ‘venditore di donne’ Bravo incontra Carla.
Dal romanzo di Faletti, un hard boiled all’italiana che mescola elementi noir alla politica, il terrorismo, i classici “poteri forti” collegati ai misteri della nostra nazione. La tentazione di metterci dentro tutto era troppo forte per non cadere nelle teorie complottiste che aiutano enormemente a dare vivacità alla trama.
Resinaro sceglie di ricostruire le dinamiche cromatiche dei gialli anni settanta, lo stile dei film dell’epoca ma con un taglio buio, scuro, poichè la maggioranza degli avvenimenti avviene di notte. Il cast solido si ritaglia i personaggi in modo manierato. Il protagonista Bravo consuma una vagonata di sigarette ma non è proprio Bogar
L’inizio è anche promettente per l’ambientazione ed il ritmo ma due ore sono decisamente troppe. Il finale, esplicitamente preso da Nemico Pubblico di Tony Scott (1998), non risolve i misteri che si sono aggrovigliati nell’ultima mezz’ora senza giungere praticamente a nulla. Il film è notevolmente discontinuo e non dice nulla dell’epoca e della politica che dovrebbe manovrare nell’ombra per mantenere il potere.