A Chiara – Decisioni

Il nostro parere

A Chiara (2021) ITA di Jonas Carpignano

Dopo che il mondo della quindicenne Chiara va in frantumi quando il padre abbandona la famiglia affidataria in Calabria, la ragazza indaga i motivi che hanno spinto l’adorato genitore a compiere una scelta così radicale.

Due parti distinte tra loro nella forza dei contenuti. Da una parte il mondo che la protagonista essere reale, dall’altra il bunker che passa sotto casa, il rifugio sottoterra, il traffico di droga che avviene di notte, di nascosto, una menzogna totale che è la vera realtà. Con questo passaggio a tratti onirico, la protagonista si trova a dover scegliere. Una volta aperti gli occhi deve accettare la propria esistenza delineata dai legami familiari, da un sottobosco che viene svelato dalla sorella e dalla madre di Chiara, oppure compiere un gesto estremo?

Carpignano delinea la prima parte alternando un realismo forte ad un mondo onirico che emerge ogni tanto a picconare le certezze della protagonista cadendo talvolta nei difetti di un certo cinema che vorrebbe essere autentico ma rischia di essere noioso. La festa della sorella diciottenne, i mafiosi che frequentano sono inseriti in un contesto fin troppo noto.

Nella seconda parte il regista si astrae da questa debolezza per ricercare nel suo stile personale una rappresentazione forte di Chiara, prendendola come esempio e punto di forza. Via via che ci avviciniamo al finale ci si trova di fronte al dilemma etico con crescente partecipazione e intensità

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