The walk. Sul filo del pericolo

Il nostro parere

The walk (2015) USA di Robert Zemeckis

E’ difficile tracciare una linea con cui si possa delimitare la carriera di un regista. Lo scivolamento verso il basso è spesso graduale, fino a che di fronte all’ennesima opera deludente, si prende atto che manca (forse) definitivamente l’ispirazione, il comune sentire con il pubblico. Così è per Zemeckis. Dopo Cast Away (2000) è arrivata la svolta dell’animazione, ma nessun film ha mai pienamente convinto. Poi il ritorno al puro cinema nel 2012 con Flight. Ma anche questo una delusione generale. La storia è interessante, gli attori bravi ma manca l’anima, una forte impronta nella direzione.

E ora The walk. La vicenda, oltre ad essere reale, è davvero affascinante; l’ambientazione poteva lasciare spazio a diverse riflessioni, ad un colpo d’ala come era per i suoi film migliori. Invece, no. La sceneggiatura viaggia su un umorismo che alla lunga stanca, i personaggi sono assolutamente abbozzati, quasi fumettistici, la narrazione si perde in tempi morti.

La delusione è forte. Joseph Gordon Levitt è un attore ormai maturo, ma qua siamo nella superficialità, mancano davvero le motivazioni dei personaggi che non possono essere limitate ad un semplice sogno di gioventù. O si sceglie la via del realismo poetico e surreale alla Wes Anderson oppure si cercano altre strade. Zemeckis non sceglie e fallisce. Peccato. Grazie comunque per averci restituito per qualche minuto le Torri Gemelle e tutti i sogni che sono morti con esse.

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