The Last son – Nessun resti

Il nostro parere

The last son (2022) USA di Tim Sutton


Il fuorilegge Isaac LeMay è perseguitato da una profezia che ha predetto la sua morte per mano di uno dei suoi figli. Per evitare che il funesto destino diventi realtà, decide di uccidere i suoi eredi.


Un’ottima premessa con momenti di grande impatto The Last Son aveva tutte le carte in regola per essere un grande western, un obiettivo che manca per una serie di motivi. È senza dubbio difficile realizzare un western e farlo in modo originale, ma per la maggior parte The Last Son di Tim Sutton ci riesce. Purtroppo, non riesce a dare abbastanza profondità ai personaggi. Quando il film dovrebbe afferrarci si perde.

La colonna sonora di Phil Mossman contribuisce in modo determinante all’atmosfera del film, sottolineando ottimamente il portato di disperazione, violenza e abbruttimento dei personaggi, insieme alla splendida fotografia.

Gli attori sono decisamente bravi. Worthington fa alcune scelte interessanti con la sua voce. LeMay è visto come il diavolo da coloro che lo circondano ma è la sua anima nera che l’attore esprime bene. Se il personaggio fosse stato arricchito, il pubblico avrebbe potuto provare simpatia per lui e ai suoi folli ideali totalmente ingiustificabili. A sorpresa, ne esce bene, il suo lavoro è importante per il personaggio meglio scritto del cast. E’ un criminale spietato con una infanzia devastata da un abisso di depravazione e violenza che vuole togliere tutti coloro a cui tiene dalla vita in cui sono sprofondati.

Ci sono troppi cliché che frustrano, come il finale in cui la banda si divide per rintracciare LeMay in città e viene presa di mira uno per uno, il che non ha senso, dopo che i primi due uomini sono stati uccisi. Si avverte quindi la fretta di chiudere la storia con un finale scontato fin dall’inizio. Purtroppo, in questi momenti della sceneggiatura, il film vacilla.

Se i personaggi fossero stati arricchiti di più e le sequenze d’azione più incisive, allora ci sarebbe potuto essere qualcosa di nuovo per il pubblico.

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