Sweet love – Estremo

Il nostro parere

Sweet movie (1974) FRA di Dusan Makavejev

L’intreccio futuribile si articola in due parti. Nella prima la vincitrice canadese di Miss Mondo 1984, sposa il magnate dell’industria del latte, ricco al punto da avere dorato il proprio membro. La seconda vede Anna Planeta, proprietaria di una chiatta olandese con a prora la scultura di Marx che accoglie a bordo il marinaio russo Lev Bakunin, ultimo reduce della Corazzata Potemkin.

Dramma grottesco che attacca frontalmente ed in modo estremo sia il capitalismo che il comunismo. L’opera va contestualizzata negli anni settanta quando molto cinema cercava l’esagerazione per distruggere la visione imperante del mondo. Jodorowski, il Pasolini di Salò e, appunto, Makavejev cercano di destrutturare evitando di utilizzare la narrazione, puntando invece sull’accumulo di simboli, metafore ed esacerbazioni.

L’anarchia assoluta della trama diventa anacronistica oggi per molti aspetti e notevolmente provocatoria, allucinata senza riuscire ad essere realmente incisiva. Alcune intuizioni sono di grande spessore, altre molto, molto meno.

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